Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

lì lì e là» (Galateo, pp. 16-17). Questi versi possono ingannare; per esempio la dittologia «bosco e non-bosco» può sì designare la totalità del reale, ma può portare anche all'annullamento, alla somma zero dei termini, al distillarsi «di niente inniente». Dobbiamo intendere che «gnessul6go» contravviene alla coerenza logica del discorso. Non è semplicemente !'«intraducibile pendant negativo di "ovunque"» (Galateo, p. 112), poiché quest'ultimo avverbio conserva al discorso un valore di verità, anche se contraddetto dalla realtà empirica (essere «qui» ed essere «altrove» contemporaneamente). «Gnessul6go» appartiene ad una diversa classe di entia rationis, e come tale fa esplodere la concatenazione logica del linguaggio: «essere qui, ma non essere qui». Per questo comprendiamo che «gnessul6go mai a gnessul6go è equivalente»: infatti, se partendo da un qualsiasi luogo determinato, ogni «ovunque» è uguale all'altro (perché l'insieme sarà sempre composto dalla somma di tutti i luoghi), non si possono stabilire equivalenze tra i «gnessul6go», poiché nell'atto stesso di porsi, i termini dell'equivalenza si cancellano. L'«avverbio-diverbio» «gnessul6go» è un esempio di logica simmetrica, espressione di quel nulla (nella poesia «niente») che sottostà alla realtà formale e formata. «Gnessul6go» non è il bosco, ma il suo sedimento, perché nel bosco«propriamente c'è solo invitoa-luogo», invito a situarsi. L'esatto contrario del «gnessul6go» è il mandala; ma vedremo successivamente di cosa si tratta. Tempo, memoria, storia Le coordinate temporali della raccolta comincia a fornircele la lirica DIFFRAZIONI, ERITEMI. Più delle singole storie ellitticamente raccontate, ci pare interessante richiamare la «messa in moto» di questa poesia «tridimensionale», in cui parole, immagini e suoni convergo118

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