Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

conoscere un autentico progresso tematico o una novità di motivi rispetto a questi versi che sono da Vocativo: «È il paese nel guscio,/ è il paese nel vetro dove premono/ uccelli comignoli bandiere»10. Leggiamo anche queste righe, più o meno coeve, tratte da un biglietto di presentazione letto da Ungaretti ad un convegno: «Patii il destino che fu di tutti, ma non potei capire nessun'altra ragione fuori dall'esile mito, circoscritto come in una mia arcadia: il mito di alcune lucenti evidenze di paesi e di sentimenti antichissimi ed ossessivi, di alcune entità mentali e sensibili ad un tempo al di là delle quali io non riuscirò mai a vedere veramente nulla»11 . Il tono è profetico, e a ragione. Perché Zanzotto cercherà sempre il punto saldo a cui ancorarsi in una sfera separata dalla realtà: un'«arcadia», certo, non localizzabile nell'oscura caverna platonica, ma protetta da uno schermo trasparente (il «vetro») che consente di guardare «oltre». La prima res del Galateo è il «vetro», e non sorprende. La soggettività in formazione è già abbastanza adulta per riconoscere la barriera che il super-ego del poeta ha frapposto con la realtà. Nei versi tratti da Vocativo abbiamo letto «paese nel guscio», «paese nel vetro», ma spingiamoci ancora più indietro nel tempo; a Figura, la più antica poesia che Zanzotto abbia dato alle stampe. Leggiamo: «Ma i commensali, raccolti/ i nobili dolori nel cuore,/ per le mirabili trifore/ guardano il lontano azzurro»12: «qui», al chiuso e malinconicamente rassicurati; poi lo schermo (le «trifore») che non ostacola la visione: oltre questo il «là», inconoscibile e alieno, forse l'«oltranza-oltraggio» della Beltà. Si potrebbero moltiplicare gli esempi, perché questo motivo percorre come un asse portante tutta la produzione di Zanzotto, ma ci limitiamo ad un reperto assai vicino nel tempo al Galateo, il poemetto Biglia da Pasque. Ci dice Zanzotto: nella «terza epifania pasquale[...] c'è il tema della biglia, l'uovo rotondo, che simboleggia sia la vita che la morte, la perfezione improbabile, un mistero sferico 115

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==