Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

Incisioni La tecnica di rappresentazione del dato può così spaziare dalla rapidità e luminosità impressionistiche alla deformazione surreale, da un tratto fortemente icastico e realistico a uno, invece, astratto, «astrificato». Zanzotto utilizza, inoltre, tecniche di altre arti visive, quali la fotografia o il cinema (per il quale ha lavorato, collaborando, come è noto, alla realizzazione di due film di F. Fellini: Il Casanova e E la nave va). Si pensi solo a quella «ripresa col grandangolare/ quasi a fish-eye» con cui è costruito un testo come Diffrazioni, eritemi (in Galateo). Ma è nella concretezza materiale della costituzione e produzione del testo poetico, che la poesia di Zanzotto cessa di essere ut pictura in senso metaforico, per divenirlo alla lettera. Là, dove la parola è ricondotta alla matericità del significante (fonico e grafico); là, dove la parola si fa sgorbio e lo sgorbio disegno; o là, dove ogni singolo componimento è pensato come quadro di una galleria di quadri (come in Mistieròi o nella sequenza Onde éli di Andar a cucire) o là, dove la parola si apre al silenzio e si cancella nel bianco della pagina: in tutti questi casi, il testo si fa, è FIGURA. Se allora l'opera di Zanzotto ci appare, linguisticamente colorata e lavorata, essa lo è, figurativamente. Formalmente, i versi di Zanzotto sono incisioni colorate di bianco e di nero. I paesaggi primi Se ora, dopo quanto abbiamo osservato, facciamo un salto indietro nel tempo e ci volgiamo là dove l'opera non esiste ancora, a quella stanza affrescata di «selve, uccelli, erbe, fiori, e tante decorazioni ornamentali» e al momento in cui il giovane futuro poeta, con stupore, vi vede riflesso il mondo reale e se stesso («Dentro questo Eden c'ero anch'io, vestito da principino»), non ci sarà impos107

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