Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

latine, tedesche, inglesi, francesi, ecc. fino all'ideogramma, irrorano sia il tessuto linguistico italiano sia quello dialettale. Questo stillare, questo continuo, mutevole affiorare di lingue diverse o diversissime, o magari strettamente imparentate (che può ricordare Pound, qui il probabile modello culturale) è sì originato dalla strenua sperimentazione (alle cui motivazioni, private questa volta, si fa cenno più oltre) di chi, viandante, è alla ricerca di nuove fonti a cui abbeverarsi; ma quel viandante, quel mendicante, ad ogni nuova scoperta, non fa che arricchire, e quindi in qualche modo ritornare a quella fonte orale in cui per la prima volta fu immerso. È come se ogni invenzione fosse anche ricordo: e così è, se si vuole dare importanza dovuta alle sollecitazioni plurilinguistiche (dialetto, toscano, francese, latino, tedesco - come si è visto) dell'infanzia. Mantenendosi in continua e fervida oscillazione fra questi due poli - «tra babil e Babel, tra lingua minima e lingua "galattica"», «spostandosi lungo questa catena pendolarmente», la parola di Zanzotto acquista «una forza che si continua dal "verso" degli animali- in tutta la sua tragica e stupenda energia, comunque creativa - fino al "verso" di chi scrive righe mozze...»4 • Possiamo quindi tranquillamente riportare qui, a mo' di conclusione, le parole che Maria Corti ha scritto a proposito del rapporto lingua letteraria-lingua comune nella prospettiva dei poeti, partendo tra l'altro proprio da un intervento critico di Zanzotto: «il complesso della lingua, comune e letteraria, è sentito dall'artista come qualcosa che ha in sé una straordinaria virtualità; è un tesoro di suggestioni primordiali, di coaguli, di fatti fonicoritmici che si attraggono, è una materia vivente misteriosamente orientata nei cui reticoli l'artista si muove; e si muove secondo una legge individuale, che non è altro che una delle possibili direzioni in cui possono attuarsi le virtualità della lingua. [...] In questa prospettiva più che la 100

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