Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

esistono clear good and evi! alternatives ma solo obscure mixtures, dove ogni bene, ogni bene decantato è solo il successivo, ulteriore, incomparabile male inaspettato. Ecco dunque il senso di questi disvelamenti a catena, atti a far emergere la radice del Terzo Reich nella società occidentale, quella per la quale, per dirla con Adorno, Hitler, «il boia della società liberale, era(...) troppo "liberale" per capire come altrove, sotto il velo del liberalismo, si costituisse l'irresistibile supremazia del potenziale industriale»22. Il nazismo, che avrebbe voluto disvelare «quel che c'è di falso nel liberalismo, non comprese fino in fondo la potenza che gli sta dietro», cioè quella stessa tendenza sociale, agevolmente sopravvissuta al Reich, della quale seppe soltanto farsi «tamburino»23. Quella tendenza, lo si sa, è un principio omologante, lo stesso per il quale noi non siamo solo uguali nella tomba e nell'oscurità, ma anche dinanzi al consumo, e alla merce data eterna una volta per tutte, inautentica ma evergreen. Perché il male, il nostro male, quello con cui abbiamo a che fare, l'inautentico, non si contrappone come alternativa di un bene pregresso(e oramai nemmeno utopicamente futuro) ma è solo la farcitura di vuoto, di tempo trascorso, immessa nel male su cui questo sociale pose le proprie fondamenta. Dai campi di sterminio, sarà apparso ben chiaro negli ultimi tempi, ci separa solo l'operato di una scimmia di Dio; ed è con tali obscure mixtures che siamo chiamati a fare i conti. Se avessimo, come i personaggi di Dick, da consultare l' IKing sui mondi alternati proposti da TheMan in the High Cast/e o da The Third Reich'n'Roll, non riusciremmo ad impedire l'emergere, attraverso le linee, di Chung Fu; e per il lettore, che ha durato la fatica di seguirmi, l'esito non potrebbe stupire. È l'Asse che ha vinto la guerra. Gabriele Frasca 99

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