Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

non deve far valere qualitativamente e politicamente la propria differenza. Consenso quindi, ma non potere. Verifica per il Partito della saldezza e della sicurezza del proprio potere; in Gramsci certo anche verifica della sua obiettiva efficacia, e per la soddisfazione della coscienza singola. Tuttavia la soddisfazione non si fissa in particolarità dentro e di fronte al politico; non si ha il ritorno al libero gioco politico delle forze autogene della società civile. Il sistema internamente (e inerzialmente) regge; ma dal basso, in regime di entropia, non possono tuttavia sorgere forme e spinte innovatrici. Il sistema regge, ma, in una società dopotutto informe, in cui l'individualità in quanto tale è condannata all'isolamento e alla sterilizzazione, e che riceve tutto il suo moto da una statualità esterna, stagna fino a morire sotto il segno della gerontocrazia più decrepita e mummificata. Perché la vitalità, il fertilizzante, il concime stanno - checché si voglia - nell'economicosociale, nel fermento libero e caotico dell'asociale socialità. In questo modo il comunismo ha mostrato la propria necessità non tanto storica (vista l'essenziale funzione dell'intervento della personalità di Lenin) quanto fenomenologica, quale a suo tempo fu il Terrore, di movimento della coscienza che, come ha osservato Bobbio, non può non lasciare il ricordo (Erinnerung), o almeno la traccia, di se stesso, nella coscienza storico-collettiva, nello spirito del mondo. La sua «marcia verso il nulla», il suo curioso ritorno a certe situazioni storiche ante-1914 (dovuto agli effetti ingessanti della pianificazione rispetto alle spinte integratrici del libero scambio)20 , non sono state tuttavia un nulla, a parte le difficoltà che esso lascia alla possibilità di un passaggio indolore al capitalismo o alla socialdemocrazia come verità epocale delle democrazie europee. Certamente il fallimento del comunismo positivo non compromette necessariamente il suo lato negativo, come già aveva osservato per il Terrore Hegel; e perciò la «buona volontà» compiaciuta di sé può continuare a «cercare 66

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