Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

russa, dal loro essere «fanatici del socialismo», vale a dire dal rifiuto e dall'oblio della «condition»weiliana, ossia dell'utilitarismo (in Marx la «ricchezza») senza il quale la politica diventa religiosa ricerca, o metafisica aspirazione, della «salvezza» individuale e di quella collettiva identificata con la propria: ed è da qui che emerge la pointe psicologica totalitaria, poiché essa implica il rifiuto implicito ed esplicito della democrazia (ridotta a democrazia formale, ma che è idealmente discorso e quindi ragione, come mostra Weil - per il quale la moralità kantiana che egli successivamente recupera si colloca essenzialmente al livello del discorso come ragion pratica): esplicito nel concetto di dittatura del proletariato (purché non reinterpretata a un livello più astratto ed epocale), ma implicito nella «dittatura pedagogica» (termine di Cari Schmitt) gramsciana. Il comunismo come «satisfaction à atteindre» doveva offrire per l'intellettuale dell'epoca perfino più interesse che un comunismo come «satisfaction» o «paix atteintes», in quanto datore di senso alla propria particolarità, alla propria vita, e di un senso per un «but raisonnable (cette condition qui fait la différence entre l'action et l'oeuvre)» come osserva Weil (Logique de la Philosophie, Paris, Vrin, 1985, pp. 393-5), ragionevole perché mirante all'eliminazione della violenza nei rapporti umani, vale a dire «sur le pian mème de la violence» (p. 396). Nello stesso tempo il Partito come movimento16 nel senso della Arendt, come rivolto dunque ad un progetto, non puro rappresentante di interessi, non legato alla forma weberiana del «compromesso», soddisfaceva sia la condizione di offrire uno scopo razionale e universale alla vita come prassi del particolare, sia anche la presenza di tale razionalità attraverso il discorso e l'organizzazione del partito. La presenza esprime in un certo senso la continuità con quel club kantiano che nella Religione entro i limiti della sola ragione (1792-3) come società etica o etico-civile o stato morale sulla base del principio di associazione della virtù all'interno della so57

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