Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

fortuna, non hanno toccato il fondo. Chi lo ha fatto, chi ha visto la Gorgone, non è tornato per raccontare, o è tornato muto; ma sono loro, i «musulmani», i sommersi, i testimoni integrali, coloro la cui deposizione avrebbe avuto significato generale. Sono loro la regola, noi l' eccezione15 . In queste parole altamente drammatiche è possibile riconoscere la esplicita problematizzazione e la tendenziale ridefinizione del ruolo e della funzione del testimone, che vengono a mettere in discussione la modalità con cui Primo Levi aveva scelto di comunicare la sua testimonianza nell'immediato dopoguerra. I sommersi e i salvati hanno come epigrafe questi bellissimi versi di Coleridge: Since then, at an uncertain hour, That agony returns: And till my ghastly tale is told This heart within me burns16 . Questi versi naturalmente confermano l'urgenza irrevocabile del racconto; ma siamo qui su un terreno molto lontano da quello in cui era nato e cresciuto Se questo è un uomo -troppo tempo è passato. Per esempio, nell' Introduzione del 1947 Levi sottolineava con una certa enfasi che nessuno dei fatti raccontati nel suo romanzo-testimonianza era inventato; mentre I sommersi e i salvati si aprono con queste sintomatiche parole: «La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace». L'urgenza sembra aver ora modificato la propria natura. Certo è sempre presente il bisogno di raccontare agli altri, ma quello che è cambiato ora è il punto di vista dello scrittore. Primo Levi ha riconosciuto in uno dei suoi ultimi interventi su questi temi che la testimonianza resa in Se questo è un uomo era di «taglio giuridico», vi apparivano le «cose più grosse, più pesanti e più importanti», e vi prevaleva il «tema dell'in198

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