Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

ponesi sul mercato delle armi di comunicazione che non lo pseudo-nemico iracheno. Saremmo dunque ben lontani dall'eden mediatico sognato da MacLuhan o anche da Ted Turner, anche lui desideroso di mantenere le promesse della tecnologia americana con la perpetua espansione dell'impero elettromagnetico della CNN. Si potrebbe dire infatti che in questi ultimi anni l'uomo di Atlanta sia riuscito a spuntarla là dove Nixon aveva fallito in modo così deplorevole. Pare che la coppia Turner-Jane Fonda punti alla Casa Bianca. Eppure, malgrado l'esclusività che gli è stata accordata dal Pentagono, malgrado l'aumento del numero dei suoi fedeli e degli introiti pubblicitari, la TV live di Ted Turner ha perso la guerra del Golfo nel momento in cui lo Stato Maggiore americano, desideroso di mettere le popolazioni al riparo dalle armi di comunicazione, ha decretato che il «tempo reale» delle operazioni in corso non era più il «tempo presente» degli spettatori davanti al piccolo schermo. Censura sottile, che va ben al di là di quella sulle immagini, la censura della istantaneità del segnale a distanza e del suo potere di mobilitazione ... Dopo l'arcaica «difesa passiva» e l'oscuramento delle luci delle grandi città del Medio Oriente destinato a proteggere i cittadini dai bombardamenti nemici, la «televisione passiva» avanzava la pretesa di preservare la popolazione mondiale dalla velocità della luce degli attacchi catodici: il mondo durante il conflitto viene percepito al rallentatore, anche le previsioni dei satelliti meteorologici che sorvegliano il Golf\ 1 vengono ritardate e saranno diffuse in differita per non informare l'avversario; quanto poi alle fotografie del pianeta Marte le si vedranno ben più tardi, quindici giorni dopo la fine delle ostilità. Paul Virilio Traduzione di Giovanni Anceschi 192

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