Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

tranquillo, durato 5 anni, si era concluso: una pesante pera acerba era caduta dal ramo. E noi siamo più liberi, soli. Nessuna responsabilità, nei suoi confronti. La miglior soluzione per la casa è di non avere servitù fissa. Tuttavia mi sento instupidita: mi sono gingillata con le Confessioni di Williamson, inorridita dal suo egocentrismo. Forse che tutti gli scrittori tendono a magnificarsi a tal punto? Non riesce a staccarsi un centimetro dalla luce della sua personalità - dal suo successo. Eppure ho ancora da leggerla, una delle sue opere immortali. Pomeriggio a Charleston, a fare provviste in vista del1'assedio di Lewes. Nel cielo, sopra casa nostra, si vedevano qua & là scintille lucenti. L. pensava fossero mine che brillavano sulle barricate di Londra. Per tutta notte traffico aereo pesante - qualche esplosione fragorosa. Aspettavo di udire suonare le campane della chiesa, pensando, ammetto, che ci saremmo ritrovati imprigionati qui con Mabel. Anche lei ebbe lo stesso pensiero. Disse che se uno doveva morire doveva morire. Ma che lei - naturalmente - avrebbe preferito morire in un rifugio a Halloway mentre giocava a carte che morire qui. Martedì 1 7 Settembre Nessuna invasione. Vento forte. Ieri nella Biblioteca Civica ho preso un libro di critica di Peter Lucas. La lettura finì col ritorcersi contro la scrittura del mio libro. Un'atmosfera diffusa da biblioteca londinese. Ebbi un moto di rifiuto verso tutta la critica letteraria; queste ingegnosità così intelligenti, così senza respiro, così inconsistenti e questi tentativi di dimostrare - che T.S. Eliot, per esempio, è peggior critico di F.L.L. Ma tutta la critica letteraria è una simile specie di aria stantia? - di aria di polvere di libri della London Library? O forse è solamente che F.F.L. è uno specialista di seconda mano, dalle dita congelate, un accademico che vorrebbe essere creativo, ingozzato di li133

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