Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

mente piena di cose non necessarie. Giovedì 5 Settembre Caldo caldo caldo. Ondata di caldo record, estate record, se si guardasse ai record dell'estate. Alle 2.30 un aereo taglia il cielo: 10 minuti dopo rombi di attacco aereo; 20 minuti dopo, tutto passato. Ripeto, caldo: & dubito di essere un poeta. Duro lavoro per HP. Il cervello si - non mi viene la parola - ah già, si appassisce. Mi viene un'idea. Che tutti gli scrittori sono infelici. Perciò l'immagine del mondo che ci viene dai libri è troppo cupa. Felici sono quelli che non hanno niente da dire: le donne nei giardini dei cottage di famiglia: la signora Chavasse. Non un'immagine veritiera del mondo, solo l'immàgine che ci hanno lasciato gli scrittori. E i musicisti, e i pittori, sono felici? Il loro mondo è più felice? Ora, in vestaglia, andrò a camminare nei campi. Sabato 7 Settembre È in corso un attacco. Aerei che sfrecciano nel cielo. No, quello se ne è andato veloce e stridente. Non ho potuto vedere se era inglese. Ben Nicolson si ferma per la notte. Una faccia lunga e rossa, una lingua ostinata, un po' legata, attento e gentile ma caparbio e non molto acuto, insomma lento eppure serio; fa venire in mente Vita (a guardarlo), e Harold, più un tocco stranamente incongruo di Eddy. Ha ottime maniere, cosa che forse complica le cose. Molto diffidente. Proviene da un mondo stratificato. È rimasto in silenzio: fin dopo la cena: a quel punto ha cominciato con le sue critiche a Roger; e cioè che non sapeva personificare gli artisti, e, omettendone la biografia, finiva con intellettualizzarli: per questo non seppe raggiungere il grande pubblico, «non seppe far vedere che Leonardo stava pensan124

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