Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

Venerdì 23 Agosto Il libro è un fiasco. Dal giorno dell'attacco aereo su Londra le vendite sono crollate a 15 copie al giorno. Sarà quella la ragione? Ci sarà una ripresa? Ma a casa ho Ann che mi perseguita, & fuori ho Judith, Leslie, Eleanor e Camilla. Ann se ne va domani. L. dice che sente di avere una responsabilità morale nei confronti dei giovani. Mercoledì 28 Agosto Come mi piacerebbe scrivere tutto il giorno poesia - questo è il regalo che mi ha lasciato la povera Ann, che non legge mai poesia perché a scuola la odiava. È rimasta da noi da martedì a domenica sera, per essere precisi; & io quasi mi deprimevo. Perché? Perché (in parte) possiede un temperamento artistico senza essere un'artista. Ha temperamento, ma non dà sfogo alle sue energie. La trovo affascinante, originale, onesta, e in qualche modo patetica. Sa di avere una curiosa ottusità e una mente duttile come l'ardesia. È titubante. Dovrebbe cercare di fare qualcosa? Richard dice di sì - io dico di no. La verità è che non ha nessuna inclinazione per il colore; come non ce l'ha per la musica né per la pittura. Una notevole quantità di energia, & di spirito, eppure, al momento di decidere, qualcosa la trattiene sempre. Mi immagino benissimo i suoi pianti senza fine. Senza una provvista né un libro, qui da noi si agitava a destra e a sinistra. Per mitigare le sue pene, la chiamavo il mio Cane Fedele, il mio Segugio Afgano - con quelle sue lunghe gambe, un po' grassette, & il corpo allungato; & quella massa di capelli arruffati sulla testa. «Sono contenta di essere così carina.» E lo è davvero. In quella settimana di continue interruzioni, tra bocce, inviti ai tè e cocktails, ho capito definitivamente cos'è la Public School - è assenza di privacy. Indubbiamente per la mia mente invecchiata è stata come una bella strofinata con un pan119

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