Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

ca collettiva. È qui che l'esorcista potrà incontrare il diavolo (sotto le - mentite? - spoglie di un barbone). È qui che Cristiana F. potrà vagare come un pesce in un acquario imputridito (lo «zoo di Berlino» è una fermata della metro). È qui che i guerrieri della notte affronteranno la loro Anabasi, prima di urlare «thalatta thalatta» di fronte a Long Island. La subway è il nastro di Moebius che unisce le catacombe del cristianesimo criptico ai bunker dell'umanità post-atomica, le rovine delle civiltà sprofondate con gl'incubi survivalistici delle tecnologie avanzate: Fellini ci trova preziosi dipinti (che spariscono a contatto con l'aria: arte duchampiana, destinata alla non-fruibilità), Christophe Lambert ci s'inoltra come in un'astronave (nel film di Luc Besson Subway) brandendo un tubo al neon come fosse la spada-laser di Guerre stellari. Ecco che le «fogne di Vienna» si aprono alla contemporaneità. Ecco che la sotto-città ci si presenta come rappresentazione (metaforica? cataforica?) della postmodernità. Cosa c'è di terrificante, e nello stesso tempo di eccitante, in questo mondo sotterraneo, se non la coincidenza degli opposti? Il passato convive col futuro (il reperto archeologico, la città sepolta, la rete clandestina delle catacombe con il ghetto sottoproletario dei dropouts, i vasi comunicanti della bidonville postatomica, le caverne extra-terrestri di Aliene Dune); l'eterna notte equivale a un eterno giorno, in cui la luce e il buio sono distribuiti spazialmente ma non temporalmente, e in cui i ritmi biologici non hanno più punti di riferimento (come succede tanto nella speleologia quanto nell'astronautica); la mobilitazione continua (fisica ma anche sociale: dr. il personaggio di Isabelle Adjani in Subway) avviene in un circuito chiuso (la metropolitana è una trappola: per questo in Cristiana F. corrisponde alla droga); la vita (il viaggio in treno) è già la morte (attività sotterranea, tombale, viaggio agl'inferi). Ma è forse un'altra la metafora che accomuna la Grande Città Sotterranea - fogne di Vienna, Banhof Zoo di 110

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