Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

[ ...] Dio, cos'è questo? Si fermò, guardò l'orribile cosa deforme che si levava contro il cielo. Come un otto volante da incubo, che impediva la vista. Un'enorme costruzione di metallo e cemento nell'aria. Il signor Tagomi si rivolse a un passante, un uomo magro dal vestito gualcito. - Che cos'è? - domandò indicando. L'uomo sogghignò. - Spaventoso, no? È la Superstrada dell'Embarcadero. Molta gente pensa che rovini il paesaggio. - Non l'avevo mai visto, prima - disse il signor Tagomi. - Lei è fortunato - disse l'uomo, e s'allontanò. Un sogno pazzo, pensò il signor Tagomi. Devo svegliarmi. [ ... ] Devo ottenere una tregua. Davanti a lui, un ristorante-chiosco. Dentro c'erano soltanto dei bianchi che mangiavano. Il signor Tagomi spalancò i battenti di legno. Odore di caffè. Un grottesco juke-box, in un angolo, che urlava; rabbrividì e si diresse verso il banco. Tutti gli sgabelli erano occupati da bianchi. Il signor Tagomi lanciò un'esclamazione. Parecchi bianchi alzarono lo sguardo. Ma nessuno si alzò. Nessuno gli cedette il posto. Ricominciarono a mangiare. - Insisto! - disse forte il signor Tagomi al bianco più vicino; gli gridò nell'orecchio. L'uomo posò la tazza di caffè e disse: - Attento, Tojo. Il signor Tagomi guardò gli altri bianchi; tutti osservavano con espressioni ostili. E nessuno si mosse. Esistenza Bardo Thddol, pensò il signor Tagomi. Venti caldi che mi trascinano chissà dove. Questa è la visione... di che cosa? Può l'animo sopportare tutto questo? Sì, il Libro dei Morti ci prepara; dopo la morte ci sembra di vedere gli altri, ma tutto ci appare ostile. Si è isolati. Privi di soccorso, dovunque ci si rivolga. Il terribile viaggio... e sempre i regni della sofferenza, della rinascita, pronti a ricevere lo spirito fuggitivo e demoralizzato. Le illusioni». 20 Ivi, pp. 154-156: «... Che cosa era stata la Cina? Un'unica entità desiderosa e bisognosa, che guardava all'Occidente, al suo grande presidente democratico, Chiang Kai-shek, che aveva guidato il popolo cinese durante gli anni della guerra e poi durante gli anni della pace, il Decennio della Ricostruzione. [...] E da dove sarebbe giunto il colpo di tuono che avrebbe destato il gigante? Chiang l'aveva saputo, anche durante la lotta per sconfiggere il Giappone. Sarebbe venuto dagli Stati Uniti. E, entro il 1950, tecnici, ingegneri, insegnanti, medici, agronomi americani come nuove forme di vita in ogni provincia, in ogni... [ ... ] ... e quei mercati, i milioni e milioni di clienti cinesi, misero in moto le fabbriche di Detroit e di Chicago; quella bocca immensa non era mai sazia, e non sarebbero bastati cento anni per dare a quella gente abbastanza camion o mattoni o lingotti d'acciaio o vestiti o macchine da scrivere 103

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