vera mente, e la mia coscienza, il mio io, sembravano affondare come una nave nella tempesta... Giocavo ·con la fantasia e la follia come Mitridate con i suoi veleni». E Keats, con leggerezza di tono, avverte: «Devo essere originale, e liberarmi dai tropi e dalle figure - devo giocare sulla mia scacchiera, a mio piacere... Non avete visto per caso un gabbiano, un'orca, una gavina, o una qualunque cosa che possa dare a questa riga la giusta lunghezza e contemporaneamente riempire un suo vuoto? Che come il Gabbiano io possa tuffarmi - spero non inosservato - e come lui avere la fortuna di trovare un pesce di grosse dimensioni. Questo lavoro sulla lettera non è privo di sue proprie associazioni; perché, muovendoci sulla scacchiera, si arriva naturalmente ad una Lattaia, dalla Lattaia a Hogarth, da Hogarth a Shakespeare, da Shakespeare a Hazlitt, da Hazlitt a Shakespeare; e così, tirando un semplice nastro di grembiule, diamo il via a un bel concerto di campane» 1 • «Un bel concerto di campane...»: il tono distaccato di Keats ci mantiene ad una distanza costante dal carattere puramente formale della rima, nel suggerire il richiamo a una armoniosa corrispondenza di suoni, e a una riduzione al silenzio del clamore delle associazioni. Quando Freud sollecitava se stesso e i suoi pazienti alle "libere" associazioni non faceva altro che sollevarsi dal peso di dovere giudicare se stesso, lasciando così al monologo interiore (a questo alludono anche Flaubert e Keats) la facoltà di disvelarsi completamente. È questa la ragione dello sconcerto che ancora suscita un'opera quale L'interpretazione dei sogni: il metodo interpretativo di Freud, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, non si distingue dal sogno che ne è l'oggetto. Sia il sogno che la sua analisi sono strutture fondate sul flusso associativo. L'unica differenza tra il sogno raccontato e il commento analitico è che il sogno passa da una frase all'altra, o da un'immagine all'altra, in modo 98
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==