Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

stra infatti numerose caratteristiche delle passate religioni, inclusa quella di ragionare sull'irragionevole, sulle forze irrazionali con cui coabitiamo e che non riusciamo interamente a dominare. Quale ruolo viene affidato al linguaggio in questo campo di forze? Penso in particolare al linguaggio dell'interprete, che prende in analisi altri costrutti linguistici che si presentano in forma di testo, come ad esempio le finzioni letterarie, o nella forma di un codice misterioso che appartiene anch'esso a un altro modo di comunicazione, come i sintomi isterici o le immagini oniriche. Non credo sia necessario qui sottolineare ciò che abbiamo imparato sul linguaggio, ad opera di Freud e, dopo di lui, di Lacan: che il discorso dell'analista resta all'interno della sfera emotiva del discorso da esso interpretato; che esso è al contempo un suo supplemento e una sua chiarificazione; e che, anziché affidarsi ad un ascetico purismo metodologico, che vorrebbe isolare il linguaggio dell'interprete dal cosiddetto linguaggio-oggetto, creando in pratica due monologhi, occorre affrontare il rischio di un dialogo in cui siano le nostre stesse ipotesi, spesso inconsce, ad essere affrontate. Scrive André Green che «il discorso di chi è in analisi è un flusso di parole che... lo psicoanalista non può bloccare imprigionandole in una scatola. L'analista rincorre le parole dell'analizzato». Questo scambio di parole non conduce sempre a una forma civile di dialogo, soprattutto in psicoanalisi, dove implica transfert e controtransfert e dove è l'interprete stesso, e non solo il testo o la persona interpretata, a essere a rischio. In effetti la parola dialogo è in questo caso mistificante, visto che potrebbero verificarsi più imposizioni o resistenze, più situazioni incrociate o bizzarre relazioni, di quanto non avvenga quando ad es. Dostoewskij o Hitchcock mettono insiemedegli estranei sullo stesso treno. Il discorso dell'interprete diventa una sorta di avventura ferroviaria: egli si lancia verso la sua in96

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