Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

Freud e l'interprete Emerson osservò una volta che all'ombra di ogni grande importante istituzione c'è sempre un grande pensato-· re: Freud ne è la prova. Per capire Freud non si può non considerare la qualità peculiare della sua grandezza, qualità che lo rese, e che ancora ne fa, uno scandalo, un'ombra con cui doversi misurare. Si è imposto su di noi con la forza di una religione; e, come ebbe a dire Wittgenstein a proposito di Freud, «ci vuole un senso critico molto forte, acuto e persistente per vedere al di là delle mitologie che ci vengono offerte o imposte. Qualcosa ci spinge a dire. "Ma sì, certo, non può essere che così". È questo il segno di una mitologia forte». Eppure Freud desiderava fondare una scienza della psiche e non una mitologia. Il suo primo libro importante, l'Interpretazione dei Sogni, gettò le basi per un'indagine metodica e razionale proprio sul terreno paludoso dell'irrazionalità, là dove pochi si erano avventurati, e da cui solo pochissimi erano usciti preservando intatte le loro facoltà mentali. Queste aspirazioni razionaliste della psicoanalisi non intendono però affatto smentire il carattere di redenzione comunitaria che è proprio della sua natura. Pur non essendo una religione, la psicoanalisi mo95

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