Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

so dal disegno delle strisce, tornate in bianco e nero. Ma ricompare più intenso, più lontano dalla gradazione e prossimo al colore puro: arrossata è ora la pozza di sangue versato. Le strisce sono in bianco e nero. Ma tra queste e la pozza colorata di rosso, l'arancione ha fatto a tempo a segnare la forma di un getto. Gettare, cedere il passo, penetrare: ho mostrato l'importanza di questi tre verbi nel pensiero di Freud. Dove il gettare riguarda i piatti lanciati in strada dal piccolo Goethe, ma anche la sabbia scagliata negli occhi dal mago Sabbiolino, e in definitiva un lancio di sperma che accieca. Il cedere il passo è la procedura del fratello che si fa sopravanzare in tutto dal suo gemello o della figlia che alla madre lascia tutti gli uomini e getta se stessa, dopo lo sguardo del padre, al di là del ponte della ferrovia. E il penetrare ha a che fare con i meccanismi che superano la barriera del linguaggio scambiando il possesso (di qualcosa) con la possessione (da parte di qualcuno). Così un mio paziente ha fatto il suo patto col diavolo e ha rinunciato a ogni cosa, denaro, lavoro, pensiero, attività, amore, godendo intensamente del vivere la vita, (i desideri, i gusti, le passioni, gli umori, le voluttà, i progetti) del genitore. Allorquando l'analisi lo porta a riconoscere per un istante la forma di questo processo, a una sottolineatura dell'analista, risponde emozionato che ha conservato come una reliquia un filmino girato quando aveva appena tre anni e dove lo si vede osservare in disparte un gruppo di bambini che gioca con un pallone. A questo punto aggiunge un particolare che sembrerebbe irrilevante: aggiunge che il pallone era a spicchi colorati. La divisione in spicchi, questo particolare inutile della sua frase, illustra una divisione che non è avvenuta per lui di quel globo che assomma tutte le possibilità di godimento possedute dal padre. Una divisione del nome e del godimento del padre è l'o34

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