dono ai grandiosi abissi della volontà corrotta di lago e di Edmund. Chaucer potrà aver inventato quello che si potrebbe definire il tratto caratteriale di un carisma negativo, ma fu nella mimesi shakespeariana che esso raggiunse la perfezione. L'analisi del personaggio è un'invenzione di Shakespeare non meno di quanto lo sia la sua rappresentazione, dal momento che lago e Edmund sono abili esperti nell'analizzare sia se stessi sia le loro vittime. Amleto, il cui carisma irresistibile rivelamolte componenti negative, è senza dubbio il più completo dei personaggi letterari, in cui si anticipano anche le labirintiche complessità della volontà di lago e Edmund. Secondo Max Weber, il carisma, o meglio ciò che lo codifica, è in primo luogo una dote naturale, che racchiude in sé un potere primordiale e idiosincratico sulla natura, e dunque in definitiva sulla morte. Il potere misterioso di Amleto raggiunge effetti di massima suggestione nella scena della sua morte, quando, attraverso la mediazione di Orazio, gli spettatori stessi sono spinti a prendere in considerazione l'idea del suicidio, non foss'altro perché l'idea di poter sopravvivere al principe di Danimarca non sembra profilarsi come possibile. La rappresentazione shakespeariana non ha usurpato solo la nostra idea di personaggio letterario, ma il modo stesso di percepire il nostro carattere; ed è qui che Amleto gioca il suo ruolo principale. Se abbiamo un'idea di cosa sia l'indifferenza per le umane cose, questa ci deriva dal1'Amleto dell'Atto V, il cui immobilismo racchiude in sé una sorta di fantasmatica autorità. Oscar Wilde, nel suo dialogo profondamente arguto The Decay of Lying, esprime un'intuizione sempre valida quando insiste che è l'arte a dar forma ad ogni epoca, piuttosto che viceversa. La vita imita l'arte, noi imitiamo Shakespeare, perché senza di lui saremmo distrutti da una mancanza di immagini. La più grande audacia di Wilde sta nel demistificare la mimesi shakespeariana con una vi180
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