Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

Per un'analisi del carattere Amleto 1 Secondo i nostri dizionari, la parola «carattere» ritiene ancora quale primo significato quello di simbolo grafico, come ad esempio una lettera dell'alfabeto. Questo significato riflette la presunta origine etimologica della parola dal greco antico character, che denotava sia lo strumento, uno stilo affilato, sia il segno lasciato dalle sue incisioni. Le recenti mode nell'ambito della critica hanno ridotto il «carattere» in letteratura a un mero fatto di segni sulla pagina. Ma la nostra parola «carattere» ha anche un diverso significato, che corrisponde a quello dell'antico greco ethos, «modo di vita abituale». Dobbiamo dunque pensare al carattere letterario come ad un'imitazione del carattere umano, o come a un semplice raggruppamento di segni? La questione è proposta nelle due distinte posizioni di un critico come Samuel Johnson, per il quale le parole erano simili tanto alle persone quanto alle cose, e di uno come Roland Barthes, secondo il quale il «fatto può esistere solo linguisticamente, come termine di un discorso». Chi dei due è più vicino alla nostra esperienza di letto177

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