Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

stica che è fondamentale per il linguaggio in sé, e non solo per l'uso che il poeta ne fa; inoltre perché l'afasia che si tenta di circoscrivere resta comunque percepibile. Riassumendo, l'eufemìa di Wordsworth è alimentata da fonti linguistiche e psichiche che ancora non comprendiamo in modo adeguato. Esse ci riportano alla consapevolezza di quanta forza potenziale possieda il linguaggio, nonostante la nostra individuale volontà di parlare e scrivere sia quotidianamente minacciata dagli eventi più banali quanto da quelli più traumatici. Non è facile tuttavia attribuire questa energia nutritizia alla parte positiva o amore (Eros), piuttosto che alla morte. La scrittura ha una qualità impersonale, addirittura impersonalizzante, che avvicina il poeta ai morti «i cui nomi, sono sulle nostre labbra», come diceva Keats. Personare significava in origine «parlare attraverso» un altro, solitamente per mezzo di una maschera ancestrale che faceva del parlante unmediumo un attore in un dramma nel quale i morti rinnovavano il loro contatto con i vivi. Non sorprende perciò che nella seconda strofa di «A Slumber» si alluda a questo aspetto involontario o meccanico. Per quanto tragico possa essere questo richiamo allo stato di indifferenziazione in cui va ad annullarsi, la differenza della fanciulla obbedisce ad una legge necessaria per la stabilità del discorso di chi le sopravvive. «O blessed machine of language» [«benedetta macchina del linguaggio»], ebbe a dire una volta Coleridge; questa stessa frase è sintomatica di quell' eufemìa senza la quale il discorso cesserebbe di esistere, o si trasformerebbe nel suo temuto contrario, esplodendo nel farfugliamento o nell'imprecazione incontrollata come nella sindrome di Tourette. Coleridge deve benedire la macchina in quanto macchina; eppure la sua benedizione è doppiamente eufemistica, giacché egli conosceva troppo bene l'aspetto maledetto della macchina e ciò che poteva produrre: l'incontrollabile flusso di associazioni che scorreva dentro di lui, 118

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