Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

zio «giusto» con l'estremo rispetto della legge e il conciliarsi di questo con la sua professione di consulente fiscale, poneva un problema analogo a quello tra animato e inanimato, «che cosa» distingue, trova nel luogo della fobia l'inizio della soluzione verso il matrimonio, l'inseparabilità della coppia come bisogno di incistarsi presso la barriera, la necessità del partner come ciò che può dar forma, il gestore della tecnica, a quel che il soggetto non sostiene. L'artigiano si derubrica da padre feroce in colui che costruisce case, parquet, mobili, lampade, porte, tappezzerie. La linea teorica che degrada l'interrogazione sul vivente all'uso più rassicurante della protesi dell'idraulico passa dall'«assurdità» del cefalòpodo degli aztechi che giocavano a palla con la rappresentazione del sole e tagliavano la testa ai perdenti, alla rappresentazione rassicurante della Sacra famiglia nella quale al padre è sottratta l'ars amatoria e il suo essere falegname ha tutta la mitezza inerme che consegnerà la protesi del figlio, quella fatta da un falegname a forma di croce, alla voce del «vero» genitore. Ed è in quel momento che Dio artefice diventa Dio padre. Con l'importanza di un romanzo familiare dei non nevrotici, con l'incrinatura nel quarto comandamento, spostiamo invece l'origine del sapere dalla generazione a un tempo più arcaico, che precede il sapere di un Mosè ebraico e prescinde dal sistema genealogico che a lui conduce, per ricollegarsi a un sapere meno legato al soggetto e più alla costruzione della natura e del cosmo che lo contiene. Il sapere del Mosè egizio, egiziano come la pratica della circoncisione, sposta il sapere originario piuttosto in Ermete Trismegisto, e la tecnica di questo re, lui stesso filosofo e ingegnere, è gestita in proprio e nella sovranità. Scompaiono i nani garanti della nascita legale del re e del figlio del re, e il luogo della fobia è pronto a suscita90

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