Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

tare (quell'altare vietato se non ai leviti) osserva però uscire del sangue dall'immagine della Madonna e collega questo con il proprio senso di impurità, tutto ebraico, per le mestruazioni: «Non ti accostare a donna alcuna, durante la sua mestrua immondezza, per scoprirne la nudità». Da i numeri all'immagine dellaMadonna si svolge quella specie di sogno che è il primo film del Decalogo di Krzysztof Kieslowski: Io sono il Signore tuo. Non avrai altro Dio all'infuori di me. La lettura dell'episodio può ridursi ai confini del titolo. Un professore di università osa affidare la propria vita, e la vita del figlio, al computer. Il monito del primo comandamento vendicherà il Dio tradito, facendo morire il figlio, motivo squisitamente cristiano giacché, come sappiamo, Cristo è morto in croce, mentre Isacco è stato risparmiato. Ma qualcos'altro vendica la sicurezza con cui i cristiani, non a caso il nome del protagonista è lo stesso del regista, ed è il nome di Cristo, si appropriano del Decalogo, e il regista polacco viene giocato dal proprio sogno: i numeri del computer lo censiscono come ebreo. La prima immagine pone l'episodio sotto il segno del roveto ardente: un piccolo lago ghiacciato, un vagabondo sulla riva ha acceso un piccolo fuoco di legna. Krzysztof, professore universitario e il figlio Pawel, lavorano e giocano, vivono intorno al computer. Problemi vengono inventati per essere risolti, tempi, distanze, chilometri, ore, minuti. Orari: sono le 9,30 e ci sono 14 gradi sotto zero. Che cosa fa la mamma alle 15,30? Che peso potrà reggere il lago ghiacciato? Anche la zia, sorella del padre, ma «così diversa da lui», viene iniziata dal bambino alle meraviglie del computer. «Perché sei diversa da papà?». «Siamo stati educati in una famiglia molto cattolica, ma poi tuo padre...». I «numeri» dunque portano Krzysztof oltre il cattolicesimo, e i nomi dei popoli che sfilano negli elenchi sullo 86

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