Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

la «correzione», adulti nello spingere uno di loro verso la mèta genitale a letto con una compagna e capaci anch'essi di devastare la natura. È come anzi se la ribellione dei nani consistesse proprio nel rifiutare che la natura potesse essere modellata, potata, deformata al loro posto. «Basta con tutte quelle storie sul rapporto con la natura. Odio innaffiare i vasi da fiori». Una natura qui già corretta (l'epoca dei nani di corte e di popolo essendo ormai lontana), che in un terreno completamente arido e deserto si manifesta e cresce solo in vasi, in «contenitori» appunto, salvo, unica, una palma nel terreno, a rappresentare l'altezza. «Buttiamo giù quella palma!». Il rapporto con la natura si ripropone in rapporto con la «misura». Ma all'evocazione delle teorie sessuali infantili (il pene mat�rno è l'unità di misura depositata nelle teorie sessuali infantili) risponde l'evocazione della repressione e la Legge: «Sì, sì, il rapporto con la natura. Polizia! Polizia!». Una nana tiene in unél. scatola una raccolta di insetti. A sua volta ha bisogno del piccolo, del mutilato, del mostruoso. Uno di essi ha perso una zampa. La nana gli ha cucito un piccolo frac di seta, come il vestito da modella di Vermeer per la Leda amputata dello Zoo di Venere. «Ho anche un ragno con 8 zampe. Volevo fargli un vestito». «Strappiamogli due zampe, così ne avrà sei anche lui». Due gambe di meno. «Chissà se conoscono il cielo?». Alla rotondità del corpo del ragno, sole oscuro con più o meno raggi, corrisponde il tondo del cielo come nella tela del Cariani intitolata La seduzione (un giro alla collezione dell'Ermitage) dove la giovane oggetto di seduzione tiene la mano sulla pura rotondità, una palla scura senza una precisa connotazione, salvo il riferimento, da in basso a sinistra nel quadro dove è collocata, a in alto a de82

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