dall'altro mantiene l'elemento «eroico» di un furore «senza freno» che consente ai figli di Israele un'identità che viene però da un'estraneità. Se infatti la mutilazione elimina insieme con l'arto la possibilità della mitigazione motoria, dell'allontanamento con l'erotismo dalla passione, toglie anche a Icaro la possibilità di volare a bruciarsi nel sole e lo trasforma nell'uomo con un'ala sola che Klee disegna nel 1904 per un'acquaforte nella quale gli arti dell'uomo appaiono tutti spezzati da tratti orizzontali: quest'uomo che «fa grandi sforzi per volare, e così si spezza braccia e gambe, ma tuttavia resiste sotto l'usbergo della sua idea» (cfr. Paul Klee, Diari, 1898-1918, Il Saggiatore, 1960, p. 169), quest'uomo segnato però soprattutto da «un'idea», Klee lo chiama eroe, «l'eroe con l'ala». Se la protesi immessa dall'idraulico nel luogo della fobia avvia al pensiero «organizzativo», quest'idea, questa forma diversa di intelligenza collegata alla mutilazione, è piuttosto un'intelligenza della forma,che Klee in più occasioni riconosce appunto ai bambini e ai pazzi. Nel film del 1985 Lo zoo di Venere (nel titolo originale Una zeta e due zeri dove nella Zeta ritroviamo i due tratti orizzontali, raggi del sole, arti del cefalòpodo o mutilazioni di Klee), Peter Greenaway racconta una curiosa storia che si svolge accanto a uno zoo molto darwiniano, che contiene animali a strisce bianche e nere (odiati dal direttore), le stesse strisce che colte nei sogni degli analizzanti insieme con gli ocelli sono state segnalate da Finzi nella teorizzazione dellanevrosi di guerra in tempo di pace per la loro origine animale e il collegamento con il padre, e animali mutilati, gasteropodi e vermi brulicanti nella putrefazione delle carcasse. Lì accanto, un cigno sfuggito allo zoo investe il vetro del parabrezza di un'automobile: la guidatrice, incinta, muore, e un'amica, che si chiamerà Leda, viene ferita gravemente. Le verrà tagliata una gamba. Inizia intanto un 70
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==