secondo tempo che è essenziale nella strutturazione della soggettività e che opererà, retroattivamente, una modificazione del materiale preesistente attribuendogli, solo allora, un significato traumatico. Come si può vedere si tratta della creazione in Freud di un concetto di temporalità non lineare, un concetto che presuppone un'azione di rimaneggiamento, riordinamento, risignificazione retroattiva. Il riordinamento, la trascrizione successiva delle tracce, la risignificazione del passato ad opera di livelli successivi di strutturazione dell'apparato psichico, la creazione di una struttura complessa che conserva al suo interno anacronismi e residui «intraducibili», sia per la sua natura che per le vicissitudini patologiche del soggetto, sono le ragioni che stanno all'origine del tessuto polimorfo, della complessa rete associativa rappresentazionale che si articola e si flette nella peculiarità squisita e irripetibile di ogni singola storia, di ogni singolo soggetto. Ciò rende riduttivo ogni approccio che pretenda un accesso diretto attraverso linguaggi convenzionali, cortocircuitanti e tipificati a vissuti (o modalità soggettive di relazioni oggettuali) primari, quando questi hanno comunque subito le codificazioni molteplici e personalissime che stanno alla base della originalità di ogni essere. A ciò corrisponde il nome di concezione magica, ma simultaneamente falsa, della parola. Il tempo non può essere collassato, le mille voci che coniugano la vita di un conflitto lo riattualizzano e lo riscrivono nella eterogeneità delle rappresentazioni. L'interpretazione, se vuole cogliere il corretto senso della magia della parola a cui Freud fa riferimento, deve seguire con cura l'andamento trasformazionale della parola. Il paradosso di certe pratiche analitiche potrebbe essere quello di affermare, attraverso una certa concezione dell'interpretazione, la nostalgia fusionale dell'Uno che denunciano nella vita psichica dei pazienti. La passione 183
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