Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

bombardamenti fecali. Aggiunge che il cratere è il seno della madre. Nella seduta numero ventinove Richard sta giocando nel giardino e lanciando pietre contro un muro. M. Klein sta interpretando gli attacchi del bambino al corpo materno e Richard, mentre continua a lanciare pietre contro il muro, dice: «Questo è il seno di mamma». E poco dopo, conficcando un palo nella terra, dirà che lo sta mettendo nel seno di mamma. Il problema che sollevo non corrisponde al materiale in sé, né al caso particolare che si tratta di un bambino, né alla fondatezza delle interpretazioni, in questo caso della Klein. Il lettore non sarebbe comunque in grado di giudicarlo, giacché questo materiale è stato tolto arbitrariamente da ogni contesto, e solo il contesto totale e l'andamento dell'analisi consentirebbero di dire qualcosa sulla veridicità delle interpretazioni. Qualsiasi pretesa di reinterpretare il contenuto in queste condizioni sarebbe scorretta. Qual è, allora, il punto in questione? Si tratta di sondare quale uso della parola si fa ogniqualvolta si «traduce», per esempio, cratere o ciminiera per seno materno attaccato dalla voracità del piccolo bambino (baby). Il presupposto che si cela dietro questa modalità interpretativami sembra sia quello di riuscire a «collassare» nella parola seno un significante e un significato appartenenti ai primissimi vissuti, pre-verbali, del neonato nel suo rapporto con l'oggetto parziale, con un significante e un significato corrispondenti al vocabolario comune. È necessario chiarire meglio qual è l'obiezione a questo uso della parola che può essere qualificato come magico, uso che rivela, nel seno della teoria e della teoria della tecnica della psicoanalisi,H palpitare sotterraneo della passione della lingua originaria. NoN dico che vissuti primordiali non debbano o non possano essere trattati in parole, perché a questo punto non 180

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