Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

ra dell'aratro, onde urbum, «ricurvo», l'aratro ricurvo con cui veniva tracciato il solco delle mura, e urvare, l'atto della curvatura così effettuato28 : e Roma è la città quadrata, un cerchio con quattro porte (i punti, ricorda Vico, in cui l'aratro veniva «portato» senza che il suo dente fendesse la terra), dove la ierogamia tra l'atto maschile dell'arare e la femminilità del solco si perpetua nella ierogamia tra cerchio e quadrato, tra la fecondità del mundus centrale (il fossato circolare coperto da una pietra quadrangolare e consacrato alle anime dei defunti, Dii manes, gli stessi che danno le iniziali dell'epigrafe sull'urna cineraria della dipintura) e la saldezza delle mura che recingono la città. Non solo: la città, curvatura dell' aratrum (urbs, da cui, osserva Vico, deriva forse orbis), è in origine ara, lo stesso termine che indica la forma quadrangolare dell'altare e simboleggia le prime religioni: come il primo culto è l'erezione di altari, così il primo colere è il coltivare la terra, cosicché le terre arate sono i primi altari del mondo29 • L'ara che campeggiava al centro della dipintura come emblema del «mondo civile» reca ora iscritto il motto dell'impresa, e su di essa si affaccia il triangolo che ne ritma la dinamica elementare. Ma «ara» è anche termine polisemico che si connette alla prima religione: in greco vale «vittima», «voto», «corpo che danneggia», «furia»; da essa viene aruspex, il divinatore che scruta nelle viscere delle vittime sacrificali30 • Il gesto instaurativo che angola lo sguardo e celebra la coincidentia oppositorum, l'iscrizione della rettilinearità nella circolarità, del modulo temporale nel modulo aionico, è assimilabile al gesto dell'augure che recinge i templum (gesto che non a caso è detto contemplari: «nella scienza augurale si disse da' romani "contemplari" l'osservare le parti del cielo donde venissero gli auguri o si osservassero gli auspìci, le quali regioni, descritte dagli àuguri co' loro liuti, si dicevano "templa coeli"»31 ) : il bastone ricurvo 149

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