Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

Ignota Latebat Vico e la scienza con le tempie alate an admirable verbivocovisual presentment J. Joyce, Finnegans Wake 1. All'ingresso della Scienza nuova di Vico, nell'occhio del frontespizio della terza e definitiva edizione, del 1744, che uscì postuma pochi mesi dopo la morte dell'autore, troviamo una raffigurazione emblematica, un'impresa. Una donna con le tempie alate, abbigliata con una veste dagli ampi drappeggi, siede su una sfera: nella mano destra, il cui braccio è appoggiato su un plinto o basamento o ara quadrangolare, tiene un triangolo; con la sinistra regge uno specchio circolare, poggiato sulla sfera. Il suo sguardo è rivolto allo specchio, in cui si presume che osservi il triangolo riflesso e se stessa. Una scritta sul plinto suona: IGNOTA LATEBAT. Questa cifra segreta suggerisce da un lato la densità persuasiva dell'impresa e degli emblemi (l'«emblema», diceva Bacone, uno dei «quattro autori» di Vico, «deducit intellectuale ad sensibile»1,. riconduce cioè il concetto al piano intuitivo, ed è perciò un ottimo ausilio mnemotecnico); e dall'altro agisce a'sua volta come emblema della funzione non solo sussidiaria ma propriamente conoscitiva di queste immagini, poste come in questo caso a suggello di un'avventura teorica che arreca i presupposti di una scienza nuova, il fermento di una instauratio magna. Vico stesso, del resto, nutri135

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==