Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

usage, je pretende me rendre public en cognoissance? In primo luogo (ossia per cominciare) si consideri l'addizione del livello (c), dove la persona del locutore rifiuta globalmente i diversi «ruoli» (grammairien, poete, jurisconsulte) e generi di discorso che potrebbe agglutinare. La scissione è qui apparente fra «les autheurs» dotati di competenze specifiche e settoriali, e l'«estre universel» di «moy [...] Michel de Montaigne»; ancora una volta l'«estre universel» - come l'«essence» - serve solo in contrapposizione a etichette riduttive: se non è uomo d'azione, e se si nega come redattore delle proprie gesta, Montaigne non si vuole neppure uomo di sapere e di penna. Scrollandosi di dosso ogni qualifica, pretende ad un titolo unico e assoluto. Lo stesso atteggiamento si replica poi in vari altri contesti, dove, dichiarandosi incompetente in qualsivoglia branca dello scibile, il je si accaparra tuttavia la prerogativa di arbitro del giudizio, di signore del senso: estraendosi dallamassa (ils, les autres), l'io-sovrano assume il potere del giudice e rivendica il diritto di parlare di tutto... mentre sprezzante rimanda «l'architecte, le peintre, le cordonnier et ainsi du reste chacun à son gibier» (I, 17, 72a) e non si perita di criticare «la legiereté de ceux, qui s'entremettent de juger de tout ce qui se presente» (II, 10, 387a: il brano risulta notevolmente rimaneggiato nell'ultima versione, ma l'assunto non cambia; e si vedano anche I, 26, II, 17... i passi analizzabili in tal senso sono numerosi, e conosciuti: chiedo al lettore amico di Montaigne di collaborare integrando le mie succinte indicazioni)10• Tale cogitazione, vertendo sul problema del potere e della competenza, investe quello che definirei il dramma del soggetto, impossibilitato ad essere se stesso se non insediandosi nel luogo del dominio, uccidendo l'altro. Aggredito da fantasmi di debolezza e di annichilimento, il je fi125

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