Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

indispensabile perché un discorso possa prodursi, è una convenzione negoziata con le forze centrifughe, disgreganti, affinché il soggetto, credendosi fonte del suo discorso laddove ne è solo il supporto e l'effetto, si differenzi delimitandosi nella pluralità degli altri, contro il discorso del1'Altro. E si noti, rapidamente, che il problema della costituzione di sé come soggetto a partire dalla collezione del già-detto è macroscopico nel testo di Montaigne, invaso da citazioni assimilate, integrate, il più delle volte in silenzio («Comme quelqu'un pourroit dire de moy que j'ay seulement faict icy un amas de fleurs estrangeres...», III, 12, 10336): se c'è una scrittura eminentemente dialogica (in senso bachtiniano: che si fabbrica riorganizzando la scrittura altrui), questa è appunto, essenzialmente, la scrittura degli Essais. Non è ancora stata impostata, che io sappia, un'analisi dell'apparato dell'enunciazione sui tre libri che compongono l'opera; un'analisi tendente a individuare, a partire dal funzionamento del sistema personale, il taglio operato nella rappresentazione del reale, dunque il processo di produzione del testo stesso attraverso la costruzione della «persona» (je/tu, secondo Benveniste) e la sua simbolizzazione. Non si dovrebbe forse programmare d'acchito una simile prospezione per la totalità degli Essais: poiché il soggetto si costituisce solo hic et nunc in ciascuna occasione di discorso, si tratterebbe di studiare questo taglio all'interno d'un capitolo, d'un paragrafo, d'una singola sequenza testuale. Il balletto dei pronomi che si attua ad ogni passo, in ogni pagina, è un'evidenza per qualsiasi lettore: je, on, ils, nous, vous si succedono e s'intrecciano mescolando le proprie figure. È una questione complessa, da affrontare sul crocevia della psicoanalisi, dell'ideologia e della linguistica, e che si può qui appena sfiorare, predisponendo sparsamente una parziale e pallida segnaletica (operazione preliminare che richiederà magari il ripasso di alcune ovvietà). Al 123

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