Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

non chiudete l'antrata ai piacer suoi; se 'l ciel vi si girò largo et amico non vi gite nemiche e scarse voi. Non basta il campo aver lieto et aprico, se non s'ara e sementa a miete poi - giardin non colto in breve divien selva, e fassi lustro di ogni augello e belva. Giovinezza e beltà, che non s'adopra, val quanto gemma, che s'asconda e copra. Il topos della giovinezza che fugge, l'invito a coglierne il fiore prima che il tempo lo avvizzisca - un invito che troverà forse la più perfetta espressione nelle celebri ottave ariostesche («la verginella è simile alla rosa»), suscita, nel Bembo delle Stanze echi evidenti della poesia di Lorenzo il Magnifico e del Poliziano: Chi è giovane e bella deh non sie punto acerba ché non si rinnovella l'età come fa l'erba14 Il piacere amoroso è dono della natura, anzi di Dio stesso: Come avrian posto al nostro nascimento necessità d'amor natura e Dio, se quel soave suo dolce concento, che piace sì, fosse malvagio e rio? Se per girar il sole, ir vago il vento, in su la fiamma, al chin correre il rio, non si pecca da lor, né voi peccate, quando il piacer, per cui si nasce, amate (Stanza 39). Così, nelle Stanze, l'interprete che si figura tradurre dalla lingua dei messaggeri di Venere («E perch'essi non san110

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