Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

espressione dell'indifferenza. La sovrapposizione del fonotipo linguistico e del gesto è particolarmente evidente nell'articolazione fortemente labiale di un'attrice nel ruolo di una giovane madre che parla al suo piccolo. La bocca, nell'atteggiamento del bacio, trasforma Mais si, voyons in /moe sy vwajo/. I messaggi vocali gestuali secondari, ovvero parassitari, sono anch'essi codificati, come accade per i messaggi linguistici. Tuttavia essi mostrano di dipendere da un codice più arcaico rispetto al codice linguistico - arcaico sia nell'espressione del messaggio, che nella struttura semantica del messaggio espresso. Pensiamo infatti all'espressione dell'odio e del disprezzo, ottenuta mediante una contrazione faringea e laringea. Nella sua fonostilistica3, Felix Trojan riconduce la contrazione delle pareti della faringe nell'espressione del disprezzo al riflesso che accompagna il vomito. L'occlusione glottidale, la cui funzione biologica primaria è appuntoquella di impedire che dei corpuscoli nocivi entrino nella laringe, diventa espressione del rifiuto, del rigetto, dell'odio. Nei due casi, il rapporto tra la forma dell'espressione e quella del contenuto espresso è essenzialmente motivato: ciò che equivale a dire che il contenuto è presente - manifestamente, fisicamente, e presente «illegalmente» - al livello dell'espressione. L'espressione si confonde col contenuto. La forma è il contenuto: l'espressione dell'odio fa parte integrante dell'odio. È questo che le permette di exprimere questo contenuto, nel senso letterale del termine; di espellere l'oggetto immaginario che provoca tensione, di distruggerlo, e di ridurre in questo modo la tensione stessa. L'assenza di un confine netto fra espressione e contenuto corrisponde a una fase anteriore alla creazione di segni linguistici arbitrari. Non meno arcaico è il contenuto espresso mediante segni gestuali motivati: esso è ancora ben lungi dal livello 90

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==