Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

·"' .... ,_ . � E ' // ' / ------ lJwlrt i Cor>1CE • PAR. � LIHGui snc::, ' '- -- f1l w I / // Figura 2. Schema della comunicazione verbale «a voce»: la codificazione linguistica è seguita da un secondo atto di codificazione che avviene a partire da un «codice naturale». Per render conto del messaggio secondario, innestato sul messaggio primario, bisognerebbe ampliare questo modello, e distinguere due atti successivi di codificazione, linguistica e paralinguistica, ovvero di ordine gestuale (fig. 2). Descrivendo in termini vagamente allegorici il processo rappresentato da questo secondo modello, si potrebbe immaginare che l'Emittente, da una parte (a), trasmetta alla Codif. 1 un messaggio molto positivo, un complimento rivolto al Ricevente; ma, dall'altra parte (b), fa sì che la Codif. 2 esprima un atteggiamento negativo, di disprezzo, d'odio. Codif. 1 trasmetterà quindi a Codif. 2 la sequenza di fonemi: /b r a v o e k s e 1 a t r a v a j/, mentre Codif. 2, incaricata di trasformare la sequenza di fonemi in suoni concreti, sceglierà dei movimenti articolatori o vi aggiungerà dei gesti articolatori (occlusiva laringale, compressione delle corde vocali, contrazione delle pareti della faringe), i quali - sebbene realizzino la sequenza di fonemi che è stata trasmessa - sono suscettibili di esprime86

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