Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

re disgusto, disprezzo, odio. Da istruzioni contraddittorie date ai due Codificatori risulterà un'enunciazione ironica, che trasformerà il senso del messaggio iniziale nel suo contrario. La codificazione di un simile messaggio confidenziale, emotivo, è, logicamente, secondaria, nella misura in cui la trasmissione del messaggio .presuppone già l'esistenza di un messaggio linguistico iniziale. Questo atto verbale secondario, tuttavia, precede, nell'ordine evolutivo, l'atto verbale linguistico, essendo esso primario in ragione di centinaia di migliaia di anni. Malgrado questa distanza cronologica enorme, i due atti del linguaggio sono, nella maggior parte dei casi, così intimamente legati, che occorre applicare una sorta di analisi vettoriale per separarvi i due messaggi, quello linguistico e quello gestuale. I filmati radiologici sonori del parlare emotivo2 mettono in mostra, in lingue non affini, come il Francese e l'Ungherese, in questo caso, dei fenomeni paradossali. In un'enunciazione improntata all'odio, la /e/ può essere più chiusa che la /i/ in un'enunciazione improntata all'indifferenza. I suoni cambiano, quindi, le loro posizioni abituali, secondo dei chiasmi, come al ritmo d'una quadriglia: ;1ix;r livello fonologico livello fonetico Questa volta il messaggio trasmesso mediante un gesto articolatorio non occupa un segmento separato - come era il caso di /?/. L'odio si esprime attraverso una tensione muscolare, che fa sì che la lingua si avvicini al palato duro, oltrepassando il limite che distingue /e/ da /i/. La semplice percezione di /i/ in En («Io») presuppone un'analisi 87

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==