Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

soggetto procede a contare2 , b) tuttavia, dopo ripetuti avviamenti del rumore, l'aumento del volume della voce diventa meno significativo, c) la differenza di volume fra le sillabe accentate e quelle non accentate, in generale, viene ridotta dal rumore, dal momento che le sillabe non accentate diventano più alte, a un grado più elevato, d) e tuttavia, se la sillaba accentata contiene una vocale acuta, ad es. /i/, l'intensità della sillaba accentata aumenta col rumore, e) il rumore comporta un allungamento solamente delle consonanti sonore, mentre la durata delle plosive sorde diminuisce all'incirca del 20% (cfr. fig. 1). Queste contraddizioni si risolvono se presupponiamo, dalla parte del soggetto, un proponimento o un'intenzione preconscia. In questo modo diventa comprensibile che il parlante aumenti il volume della voce nel caso delle sillabe meno alte, che verrebbero facilmente sommerse nel rumore, e che le plosive sorde diventino più brevi - dal momento che gli elementi più udibili si allungano a discapito di quelli meno udibili. 1.3 I test con psicotici hanno mostrato che questa auto-regolazione è debole e irregolare in caso di malattia mentale, e in particolare nei casi di paralisi generale3 • 2.1 Ci si può domandare come questa auto-regolazione operi in direzione negativa, vale a dire cosa succeda se il livello del rumore va sotto zero, e cioè nel caso di qualcuno che oda la propria voce a volume molto più alto di quello di quando parla normalmente. 73

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