Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

tro un orizzonte tendenzialmente drammatico: la nascita storica di quello stereotipo che è la maschera lo conferma. L'oralità è per la parola poetica dialettale come un alone, un contorno, che allude a un'irriducibile diversità storica rispetto alla parola italiana. Franco Scataglini ha parlato del dialetto come di una lingua "segnata". Gli spessori e la complessità variabili dei sistemi di rappresentazione grafica della parola dialettale alludono tutti a un bisogno di inseguire un fantasma fonetico, di restituire una peculiarissima entità acustica. Il carattere di lingua della realtà e della concretezza12 proprio del dialetto si spinge dunque fino a imporre alla parola di concretizzarsi a sua volta nella sequenza di suoni che la realizza. Ho sostenuto altrove che con la svolta novecentesca si compie nella poesia dialettale il passaggio dal comico al sublime, dalle forme epico-realistiche a qu�lle lirico-elegiache13 • Il dialetto riduce la sua forza mimetico-rappresentativa, che da Ruzante a Belli aveva assicurato l'accesso alla pagina di realtà inconcepibili per la letteratura italiana, per farsi lingua della soggettività lirica.·Fra le conseguenze che ciò ha comportato c'è stata l'attivazione di un conflitto che dura tuttora e che non mi sembra sia stato ancora adeguatamente preso in esame dalla cr-itica, né sviluppato a fondo dai poeti: da una parte c'è chi ritiene che il dialetto imponga al poeta limitazioni legate al suo "genio", alla sua Wesensart, dall'altra chi ne rivendica invece la piena utilizzabilità anche al di fuori dei suoi referenti storici. Gli uni pongono l'accento sui vincoli e sui condizionamenti dipendenti dall'istituto linguistico, s-ulla sua storicità, gli altri insistono invece sulla libertà dell'io poetante, sulla espressività soggettiva. In un caso il dialetto è vissuto come documento antropologico, come codice inseparabile da un mondo identificatissimo, nell'altro come lingua più pura, più originariamente autentica, più vicina alle cose, in linea con tutta una serie di suggestioni ben note alla civiltà del decadentismo. 44

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