Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

com· e: «c'è dell'uno». Più difficile è confrontarsi con un pensiero morfologico che passa attraverso l'ermetismo, lo gnosticismo, il neoplatonismo. O ammettere una forma di innatismo, che il sogno de-celerebbe nelle leggi strutturali del linguaggio, per il quale la mente dell'uomo reca impresso il timbro della "gradazione" che conduce, al di là della generazione di tutto il mondo dall'amore di una coppia, alla origine anche dell'uomo da Un solo antecessore. La gradazione scopre nella differenza tra la consonante palatale di Giorgio (J) e la velare di Guido (G) la differenza di luminosità, chiaro o cupo, che nei sogni traumatici annuncia direttamente, con l'intensificarsi o l'abbassarsi della luce, il manifestarsi della relazione di discendenza da Un padre. Il breve tratto di evoluzione con cui il sogno ha a che fare è il tratto entro il quale si sposta, nella cavità orale, il punto di articolazione dei suoni del linguaggio. In quel breve percorso, attraverso il gioco delle consonanti anteriori e posteriori, avviene la definizione del rapporto del soggetto alla sopravvivenza. La lotta per l'esistenza trova espressione nella lotta delle consonanti. Il rapporto tra due punti di articolazione ripete il rapporto tra i due culmini della sessualità umana e, nell'oscillazione, si svolge la regolazione necessaria del rapporto al godimento del padre. In questo processo il sogno interpreta, fonologicamente, l'arte segreta della natura di tradurre il flusso antichissimo della discendenza da un progenitore in patterns e schemi formali posti al servizio della vita amorosa del soggetto. Due sogni di due diversi pazienti mostrano in un modo a mio avviso efficacissimo le ricchissime implicazioni del trattamento onirico del punto di articolazione delle consonanti. Mentre sono in corso gli accertamenti per una tumefazione che avverte in gola, un paziente che si sta preparando a terminare la sua analisi fa il sogno seguente: 28

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==