Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

tanissimo dall'abituale mondo eroico passionale straordinario dell'Ariosto»27 : un oste, un nocchiero, e precedono di poco due momenti cruciali dell'intreccio: il rinsavimento di Orlando e la tenzone di Lipadusa che segnerà la sconfitta e la morte di Agramante. I due destinatari dei racconti sono in preda a una, sia pur diversa, tensione: · Rodomonte, la cui promessa, Doralice, gli ha preferito Mandricardo, si aggira, Come, partendo, afflitto tauro suole, che la giuvenca al vincitor cesso abbia (XXVII,111) per le selve e per le rive solitarie, «di gran dolor confuso». Rinaldo, che ha nuovamente bevuto alla fontana dell'amore e dell'odio, e si è liberato del «giogo indegno» (XLII,64) che lo teneva sottoposto alla passione per Angelica, ritrova il suo spirito guerriero, e, venuto a conoscenza, a Basilea, del gran duello di Lipadusa, ...vuol trovarsi con Orlando alla battaglia, e se ne vede lunge. Di dieci in dieci miglia va mutando cavalli e guide, e corre e sferza e punge. (XLil,69). Oltrepassato il Po, colto dalla notte, gli si fa incontro un «cavalliero cortese ne l'aspetto e nei sembianti» che lo ospita nel suo palazzo e ne trae occasione per narrargli la storia della inattesa infedeltà della propria moglie: quasi un preludio al racconto del nocchiero. Ancora un parallelismo: sia pure in forma diversa tanto Rodomonte che Rinaldo si lasciano alle spalle un amore che avevano considerato ben fermo; e le due novelle sembrano voler dire che, vista la volubilità e venalità femminile, la perdita non doveva considerarsi poi così grave. A breve distanza, nell'ordito del poema, sembrano fare 195 _;

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