Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

vitale", in Morality and the Novel (1925) e Why the Novel Matters (1936). 13 Annotazioni sull'intertestualità joyciana in Living sono in Mengham, op. cit.; molto evidente è ad es. la contaminazione sintattica tra il soliloquio di Molly Bloom e quello della giovane Lily («Yes, and don't they keep the roads beautiful. Yes it's a pleasure. Yes it is... Yes we all went... Yes because you can get right out into the country Yes. Yes that's what he says», pp. 45-6). Una diffusa contaminazione lessicale e figurativa tra la Waste Land e Party Going è invece messa in luce da G. Melchiori nel saggio L'arte astratta di Henry Green, in I funamboli, Torino, Einaudi, 1959. Sempre in Party Going, la lezione woolfiana di Mrs. Dalloway e di certe short-stories d'ambiente sembra incidere profondamente sulla caratterizzazione dei personaggi e sul tono delle loro conversazioni (cfr. a proposito J. Russell, Henry Green: Nine Novels and an Unpacked Bag, New Jersey, Rutdgers U.P., 1960). 14 Nel caso di Lewis, pensiamo soprattutto al romanzo Tarr, che in modo paradigmatico realizzava un primo esempio di prosa "astratta", intervenendo soprattutto sull'ordinamento sintatticodiegetico. Per questi aspetti della sperimentazione narrativa in Lewis, si veda il recente volume Windham Lewis. Letteratura I Pittura, a cura di G. Cianci, Palermo, Sellerio, 1982 (in part. i saggi di Cianci, Duncan e Munton). Nel caso dellaWoolf, la sollecitazione astratta è all'origine di alcuni frammenti narrativi del '20, come The Mark on the Wall e Kew Gardens . 1 5 Il discorso critico sulla qualità "astratta" del romanzo di Green è stato sviluppato daM. Praz in Mnemosyne: the parallel between literature and the visual arts, London, 1970, e da G. Melchiori, op. cit., che parla tra l'altro di uno "stile telegrafico" quale corrispettivo narrativo di un fenomeno già presente nella sperimentazione poetica (ad esempio, Hopkins e Auden). Un approfondimento del discorso è ora in Holmesland, The Living vision, New York, St. Martin's Press, 1986. 16 Per questi aspetti di "voyeurismo", come effetto di sottolineatura "sensuosa" dell'immagine, la scrittura di Green anticipa una sensibilità e procedimenti che saranno del "nouveau roman" francese. Alcuni spunti circa possibili convergenze poetiche e teoriche tra Green e Robbe-Grillet sono in O. Holmesland, op. cit. 17 La critica ha variamente sottolineato la qualità lirico-pittorica della narrativa di Green (cfr. Allen, Bassoll, Burgess, Holmesland, Melchiori, Shorer, Stokes). Un contributo significativo a tale discorso viene anche da M. Praz, op. cit. In una recente rivisitazione di Party Going, A. Burgess parla di «a close-knit unity more appropriate to poetry than to fiction», da gustare come un notturno di Chopin (Cfr. Ninenty-nine Novels, a personal choice by A. Burgess, London, 1984, p. 23). 18 L'annotazione di Green è in «The English Novel of the Future», Contact, 1, Aug. 1950, p. 21. Per questo versante della teorizza167

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