Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

) re un tempo preciso in cui quelle cose esistono... Dunque, i pensieri e i sentimenti, una mente e un oggetto esistono. Ma gli universali in tal senso non esistono; diremo piuttosto che essi sussistono o sono, laddove "essere" fuori dal tempo si oppone a "esistere"... Il mondo dell'essere è immutabile, rigido, esatto, interessante per il matematico, il logico, il costruttore di sistemi metafisici, e per tutti coloro che amano la perlezione più della vita. Il mondo dell'esistere è fluttuante, vago, senza confini precisi, senza un piano o un'organizzazione evidenti, ma contiene tutti i pensieri e i sentimenti, tutti i dati di senso e gli oggetti, tutto quanto v'è di buono e di cattivo, tutto quanto fa una differenza in termini di valore di vita e valore del mondo.) L'opzione epistemologica di Russell, che era anche un invito esplicito a concentrare lo sguardo e la sonda analitica sui territori disordinati e fluttuanti del "living", doveva trovare di lì a poco riscontro in molte famose dichiarazioni di poetica. Per il poeta e il narratore modernista la "realtà" sarà infatti, come per il filosofo, «fleeting, vague, without sharp boundaries, without any clear plan or arrangement», mediata dallo «shifting scenary of our consciousness», e in questo ancora più inafferrabile: per Eliot, non un quadro ordimito e comprensibile ma «a heap of broken images»; per la Woolf, «not a series of giglamps simmetrically arranged» ma «an incessant shower of innumerable atoms» da scrutare con imparzialità e precisione milligrafica. E lo scorrere di tale realtà è scandito dal tempo psichico, misurato sul complicato quotidiano pulsare della coscienza, del suo "vivere" e del suo viversi come unica sincronica scena di passato, presente e futuro. La sottolineatura del "living" nelle sue varianti impressioniste, intuizioniste e fenomenologiche, come riscoperta di "realtà minori" più significative di quelle convenzionalmente ritenute tali, sarà un aspetto cruciale e duraturo di tutta la sperimentazione narrativa modernista inglese; in questo diversa da quella poetica, più attenta a 152

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