Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

vide in modo paradigmatico le sorti storiche ed intellettuali della "young generation" del '30, negli aspetti sopra sottolineati; solo, come si vedrà in seguito, con una sfasatura cronologica che influirà in modo decisivo sulla sua parabola di scrittore. Infatti, l'estrazione sociale, l'educazione, i temi e lo stile del debutto artistico, come romanziere, rimandano a un contesto e a una sensibilità di inequivocabile matrice edoardiana, così come il suo "reclutamento" presso la Hogarth Press dei Woolf, da vedersi alla luce di quella "sponsorship of the young" di cui si parlava sopra, è la traccia concreta, la conferma, di un'affinità e di un riconoscimento all'interno di uno dei templi sacri del movimento modernista. L'occasione di tale "reclutamento" può a sua volta ben inscriversi nel capitolo delle connessioni di "class" e "education" largamente condivise da chi, come Green, apparteneva alla buona borghesia anglo-sassone da generazioni formata negli ambienti di Oxbridge. Infatti, anche per Green la mappa delle relazioni e delle affinità «is rooted and emblematized in a school or college connection» 4 : illuminante a questo proposito un estratto dalla lista degli allievi di Eton, compagni di classe di Green: Harold Acton, Brian Howard, John Lehmann, Connolly, Orwell, Alan Price-Jones (tra gli editors del «Times Literary Supplement»), Antony Powell, John Strachey. La collezione di nomi, di per sé di un certo interesse storico-letterario, ha nello specifico qualcosa a che vedere con la fortuna critica ed editoriale di Green: poiché fu Antony Powell per primo, direttore della collana di narrativa della Duckworth, a "scoprire" Green e a caldeggiare, seppure senza successo, la pubblicazione del primo romanzo, Blindness (poi pubblicato da Dent nel 1926, sempre su consiglio di Powell); e fu John Lehmann, collaboratore fisso della Hogarth Press, a presentare il lavoro di Green ai Woolf e ad includerlo in una rosa scelta di "nuovi sperimentatori" presentati e patrocinati da «The NewWriting Gang», il comitato di lettura di roman142

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