Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

davano gli epistolari privati, per farsi azione concreta, impegno personale di lettura, di promozione intellettuale e artistica, di reclutamento editoriale. Tanto che la critica parla a questo proposito di una sistematica «sponsorship of the young», che si irradiava in modo abbastanza naturale attraverso quella fittissima e complicata rete di relazioni e connessioni di "class" e "education" che era alla base della società e della cultura britannica. Una "sponsorship" che si sarebbe rivelata un intrico di entusiasmi, di ansie, di favori, di "lobbies" culturali e di mercato: Windham Lewis might fume like an angry papa, Virginia Woolf admonished like an exasperated mother, while at Faber's and in The Criterion Eliot assiduously sought out talents, encouraged, cajoled, tried to correct tendencies, and always read carefully what was offered him; and the Woolfs brought into their Hogarth Press J. Lehmann... to help them pick up the coming talents2. (Windham Lewis sbuffava come un papà arrabbiato, Virginia Woolf lanciava ammonizioni come una madre esasperata, e intanto, da Faber e alla redazione di Criterion Eliot con assiduità inseguiva talenti, incoraggiava, lodava, correggeva, e leggeva sempre con grande attenzione quanto gli veniva passato... Poi i Woolf portarono John Lehmann alla Hogarth Press... perché desse loro una mano a scovare giovani talenti.) Dunque, una scena letteraria affollata da "maestri" preziosi quanto ingombranti, stretta dentro a una eredità scomoda, di esperienze e aspettative, d'una "modernità" che era già "tradizione"; e sullo sfondo una scena storica in drammatica trasformazione, che di lì a poco avrebbe convinto molti di quei "giovani talenti" a rinnegare i propri "padri". Così, quell'eredità veniva ora guardata con sospetto, o comunque radicalmente messa in discussione da coscienze che di colpo si scoprivano diverse. Profonda140

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