Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

Sempre nel nome di quell'ipotetico lettore, molti di loro avevano accettato di uscire dalla "stanza" e aprirsi a un confronto demotico, scrivendo su giornali e riviste, parlando alla radio. Insomma, pur immaginato e accuratamente contemplato attraverso il brusio della sua fittizia coscienza, quel lettore - quel «common reader... uncorrupted by literary prejudices» a cui la Woolf dedicava esplicitamente la sua scrittura critica - doveva essere pazientemente educato ad avere sensibilità e gusti non convenzionali, doveva diventare un perfetto "semblant". E quel lettore si moltiplicò, si costituì a pubblico scelto, e poi si individuò in "allievo" o in "critico militante". Così, in una manciata di anni, s'era formata una promettente "young generation", di lettori e di scrittori, con cui condividere una coscienza modernista della realtà: la "stanza" ora era affollata; pochi individui agguerriti, facendo leva sul proprio "senso del futuro" e su una scoperta vocazione didattica, avevano dato alla coscienza modernista una cittadinanza storica. Il Modernismo, come la critica ha provveduto variamente a sottolineare, fu infatti fenomeno critico non meno che creativo: poiché furono gli scrittori stessi ad offrire ai propri lettori una prospettiva e degli strumenti con cui rileggere la tradizione, con cui comprendere l'attualità letteraria, e quindi le "oscure" opere della sperimentazione. E intorno al '20, quando questa cominciava a raccogliere maggiori consensi, la vocazione didattica crebbe fino a divenire una vera e propria autoinvestitura. Così una generazione di "giovani talenti", quella degli anni '30, si trovò a crescere sotto lo sguardo esigente dei propri predecessori storici, i quali, dopo essersi «rotti l'osso del collo» per sgombrare il campo da limitanti visioni della realtà e convenzioni estetiche inaccettabili, si occupavano ora di imporre sulla scena letteraria dei degni successori. E l'autoinvestitura andò presto oltre gli incoraggiamenti o i consigli, che pure copiosamente inon139

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