Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

lavoro radiofonico più "naturalistico" dell'autore irlandese, tutto sostenuto nei guizzi dialogici con cui un Animateur e una Dactylo conducono la giornata lavorativa di una strana commissione, cui è stato dato il compito, da padroni remoti e minacciosi quanto lo Youdi di Jacques Moran, di verbalizzare il delirio memoriale di un personaggio rigidamente legato su una sedia, Fox. La commissione, di cui fa parte anche un terzo membro (Dick, muto ma operante di sferza, le cui mansioni sono quelle di dare la stura al delirio di Fox), appare dichiaratamente purgatoriale: finché Fox non pronuncerà le parole essenziali, quelle che vengono richieste (la cui natura è però ignota allo stesso Animateur), il lavoro non potrà considerarsi ultimato e la commissione sciolta, vale a dire redenta. Gli ordini dei committenti sono, a questo proposito, tassativi, così come esplicita il rapport sulla precedente seduta letto dalla Dactylo: DACTYLO: « ... encore le regret de constater que ces propos [..], comme tous ceux communiqués à ce jour, et en raison des memes insuffisances, sont totalement inacceptables... » 44 • Ancora più perentorie, se è possibile, sono le recommandations contenute nell'ultima parte del rapport, il cui lungo elenco viene interrotto, con un gesto di stizza nauseata, dall' Animateur: DACTYLO (lisant): « ... renouvelons avec instance nos précédents recommandations, à savoir: 1 °) Veiller à ne pas faire état de simple cris. Ils ne servent qu'à nous indisposer. 2°) Veiller à ce que vos minutes soient rigoureusement conformes. Chaque syllabe a son importance, ou peut l'avoir. 3°) Veiller à la parfaite neutralisation du sujet en dehors des heures de séance et tout particulière123

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