Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

Questo è dunque il senso di quella creazione poetica in progress per cui Croak, che come tale la soffre (emettendo durante tali sforzi creativi tutta una serie di groans e anguished «No!»), costringe all'unisono i suoi collaboratori, in un atteggiamento il cui specchio è quello di Lui in Esquisse radiophonique, mortalmente terrorizzato all'idea che Musique e Voix (ridotti a impercettibili sussurri) possano in qualche modo andare ensemble. Poco più di un frammento (recuperato e pubblicato da Beckett, unitamente a Pochade radiophonique e in traduzione inglese, nel 1976), questo esquisse ripropone la stessa drammatizzazione triadica (ma con l'aggiunta di un'iniziale Elle, venuta ad ascoltare i due personaggi-servi), motivata però in un modo, diciamo così, più radiofonico: Musique e Voix si azionano tramite apposite manopole; a loro non si chiede nulla se non di emettere i propri gratuiti suoni, privi anche di ogni valore estetico: ELLE: ça vous plait, à vous? Un temps. LUI: J'en ai besoin. ELLE: Besoin? De ça? LUI: C'est devenu un besoin 43 . Ecco, nel destino della sonorizzazione divenuta personaggio, e irrigidita in musica e parole, si assiste ancora una volta allo stesso affievolimento delle voci persecutorie di Schreber: esse diventano progressivamente impercepibili ma restano comunque un besoin tutto individuale. Così ridotte, le voci della sonorizzazione potranno allora essere interamente riassorbite dal personaggio, e confuse nel magma sonoro di una memoria non più cadenzata dallo sforzo poetico ma disordinata, cioè negli inceppi di una penosa riverbalizzazione. Giungiamo così all'ultimo ed emblematico radiodramma di Samuel Bee� kett: Pochade radiophonique. Si tratta probabilmente, unitamente a All That Fall, del 122

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