Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

che dirige Joe e Bob coi colpi del suo club, reagisce con esortazioni («My comforts! Be friends! »36) o improperi («Together, dogs!»37), guidandoli impietosamente verso le arie che essi non vorrebbero eseguire. Composto con l'aiuto delle musiche del cugino John Beckett, Words and Music può forse considerarsi il punto più alto della produzione radiofonica beckettiana; in tale radiodramma, difatti, è come se si assistesse in diretta ad un autentico sforzo creativo poetico, costretto, come esso in effetti è, a dover significare attraverso la duplice banalità della musica (la forma, la metrica) e del contenuto (le parole, che sono sempre la stessa menzogna). Così, i concetti che Croak sollecita in Words, sloth (che in verità preesiste alle richieste del padrone), love e age (nel senso di vecchiezza), che sono i tre concetti fondanti l'opera beckettiana, vengono svolti da questi in maniera, diciamo pure, accademica. Di sloth e love, Joe fornirà una definizione identica: sia l'accidia che l'amore sono fra tutte le passioni «the most powerful passion», nonché «the mode in which the mind is most affected». Diversamente, age trascinerà con sé, com'è prassi in Beckett, immediatamente la memoria e, dunque, un quarto concetto, in realtà un'immagine memoriale, the {ace, il volto di un'amata accuratamente descritto che strapperà a Croak un sospiro: «Lily»38 . Bob, da parte sua, capace solo di una musica che la successiva versione francese definirà «exagérément expressive»39 , diverrà poi caparbio ispiratore (come accade nella creazione poetica) delle due arie che, faticosamente ritrovate da Joe, chiudono il radiodramma. Si tratta di due brevi poesie, se è vero che lo stesso Beckett, per la pubblicazione nel 1984 presso John Calder della raccolta complessiva Collected Poems 1930-1978, ha inserito fra i suoi versi anche la prima di queste. Varrà la pena riportarle entrambe, titolandole con i concetti che sviluppano: 120

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