Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

manzo in inglese di Samuel Beckett. Non solo difatti All That Fall si ambienta nella stessa stazioncina di periferia (quella di Foxrock, naturalmente; il cui nome viene storpiato in Boghill, dove hill sta per rock, e in luogo di fox appare l'omofono bog, volgarmente "latrina") dove Watt ultima le sue peripezie (così che il capostazione di All That Fall, Mr. Barrell, nominerà un tale Mr. Case, in entrambe le opere addetto ai segnali); ma la stessa complessione dei personaggi di questo radiodramma richiama molto da vicino la logorroica e, diciamo, logofrenica galleria umana di Watt. Così, ad esempio, il vecchio Mr. Rooney (Dan) mostra una propensione per l'ossessione numerica degna del suo predecessore, tanto da donarci, a proposito degli scalini della stazione, questo mirabile 'sproloquio' à la Watt sulla mutevolezza del divenire: I have been up and down these steps five thousand times and still I do not know how many there are. When I think there are six there are four or five or seven or eight and when I remember there are five there are three or four or six or seven and when finally I realize there are seven there are five or six or eight or nine. Sometimes I wonder if they do not change them in the night17 • E quando, avendo chiesto alla propria moglie di contarli, si sentirà rispondere: «Do not ask me to count, Dan, not now»; bene, allora darà in una battuta che potrebbe essere l'epigrafe stessa di Watt (e di buona parte dell'opera beckettiana): No count! One of the few satisfactions in life! 18 Oppure egli proporrà a Mrs. Rooney di proseguire la marcia con la quale stanno procedendo dalla stazione alla propria abitazione l'uno forwards e l'altro backwards, 113

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