Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

pacificato; anche dopo molti secoli vi si scoprono antichi dissidi; esso è l'ambra in cui ronza ancora una mosca da tempo invischiata nella resina, in cui il corpo estraneo continua a vivere pur nella fossilizzazione27 • La poesia introduce, nella materia inerte, un corpo vivo, come una mosca che continua a ronzare nel futuro. Gli antichi dissidi sepolti negli etimi della lingua russa rinascono e spaccano la crosta raggelata del significato, per restituire alla parola lo sciamare dei sensi. Nel movimento della poesia mandel'stamiana, il termine negato, il corpo esterno continua a ronzare preparando quei rapidi mutamenti, quella mobilità interna alla scrittura, che Mandel'stam certo avvertiva, se nel 1922 aveva progettato di scrivere Il diario di uno che vira di bordo. È comunque negli anni '30 che Mandel'stam si sprofonda nella lingua russa parlata, radicata nella fisicità del corpo: le poète prolonge par imitation la créativité populaire, la similitude phonétique lui permet d'entroduire une autre formule enfantine qui revient dans le jeu de cache-cache... 28 Ma contemporaneamente si immerge nell'italiano di Dante: così il corpo estraneo sortisce i suoi effetti. Con Dante, lo riconduce al popolare, al basso, agli eloqui infantili: Mi pare che Dante abbia studiato con attenzione tutte le pronunce difettose: che abbia ascoltato accuratamente i balbuzienti, i biascicanti, quelli che non pronunciano certe lettere o parlano nel naso, imparando qualcosa da ciascuno.[...] Come se la fonetica fosse stata creata con l'aiuto di una balia29 • Lo riconduce al corpo e al sangue, e allo spazio che ha 72

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