Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

34 Falterona (Conv., IV, 78; Purg., XIV, 17). In un luogo e nell'altro, stridula intonazione personale. Le mie origini sono oscure. Ancora non mi conoscono. Io mi presento ancora. Sotto, l'Arno si copre di fango lungo la corrente, inferocisce. Convivio, IV: è l'apologia della possibile importanza di un povero, di uno che contempla le attività economiche. Di uno che non partecipa. Sfida al consumo e all'accumulo sotto tutti gli aspetti (cfr. Savonarola). Verso i mercanti è più benevolo. Prova simpatia per il commercio saggio e onesto: quando per arte o per mercatanzia o per servigio meritato10 • Dante considera il premio giusta fonte del reddito: per servigio meritato11 • È sordo al sistema economico e di circolazione delle merci a lui contemporaneo. La sua è una condanna senza eccezioni. Gli sembra di vedere un sistema dapprima fiorentino, poi italiano e infine mondiale di distribuzione di premi. Nella sua visione dell'economia, Dante non si basa su nessuno dei gruppi sociali attivi, ma, scavalcando i produttori si allarga ai distributori. Tende a sopprimere tutti gli intermediari fra il lavoro (il merito) e il valore (il premio). Di qui la tragicità della sua concezione dell'economia del suo tempo. 35 ... Né la dritta torre fa piegar rivo, che da lungi corre (Conv., IV, canz. III, 54-55) Qui (Conv., IV) viene chiarito come siano i privilegi di ceto e di censo a collocare la nobiltà12 fuori quadro. Il fiume è la «ricchezza» ereditaria; la torre, invece, la nobiltà in sé. La similitudine, consueta e scolastica, con i membri af47

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